Da martedì 21 Maggio, tutti i giorni alle 9.35 su Radio Fragola “Speciale Festival di Cannes”. Il critico cinematografico Alan Viezzoli, ospite alla croisette, ci racconta tutto, ma proprio tutto sulla prestigiosa manifestazione francese.
Uno dei Festival cinematografici più attesi e più affollati a livello mondiale è senza dubbio quello di Cannes. Un Festival che quest’anno vedrà oltre 4.000 giornalisti, più un numero molto superiore di altri accreditati, cinefili e semplici curiosi, affollare la Croisette dal 14 al 25 maggio 2019. A giudicare quale film sarà meritevole della Palma d’Oro, il maggior riconoscimento della manifestazione, sarà Alejandro González Iñárritu affiancato, tra gli altri, dalla “nostra” Alice Rohrwacher, dai registi Paweł Pawlikowski (Ida e Cold War), Yorgos Lanthimos (La favorita) e Robin Campillo (120 battiti al minuto) e dall’attrice Elle Fanning. Un solo film italiano in concorso: Il traditore di Marco Bellocchio, con protagonista Pierfrancesco Favino nel ruolo del mafioso e, successivamente, collaboratore di giustizia Tommaso Buscetta.
A contendere la vittoria a Bellocchio ci saranno registi di spicco quali Quentin Tarantino con C’era una volta a… Hollywood, film che racconta il tentativo di un attore e della sua controfigura di riconquistare le grazie di Hollywood alla fine degli Anni ’60, sullo sfondo dei crimini di Charles Manson; Pedro Almodóvar con Dolor y gloria, sorta di film-testamento molto autobiografico in cui un regista (interpretato da Antonio Banderas) decide di fare un bilancio della sua vita, personale e artistica, in occasione del restauro di una sua vecchia pellicola; Jean-Pierre e Luc Dardenne con Le jeune Ahmed, in cui un adolescente belga di fede musulmana pianifica di uccidere la sua insegnante dopo aver abbracciato l’ala più estremista della sua religione; Terrence Malick con A Hidden Life, in cui il regista statunitense abbandona (almeno apparentemente) i suoi film onirici per raccontare la vera storia di Franz Jägerstätter che sotto il regime nazista si rifiutò di prestare il giuramento a Hitler; Xavier Dolan (di cui stiamo ancora aspettando il suo La mia vita con John F. Donovan, uscito finora solo in Francia) con Matthias et Maxime, in cui due amici maschi si baciano per esigenze cinematografiche durante la realizzazione di un cortometraggio e tale bacio sconvolgerà sia il rapporto tra di loro che quello con i loro parenti e amici; Ken Loach che torna alla regia, nonostante i suoi 83 anni, con Sorry We Missed You, in cui una coppia di coniugi, dopo aver perso la casa nella bolla speculativa del 2008, dovrà adattarsi a dei lavori alienanti pur di portare a casa uno stipendio e crescere i loro due figli.
Tra i nomi meno famosi ma più attesi dai critici presenti a Berlino, sempre per quanto riguarda il concorso, segnalo brevemente: Abdellatif Kechiche con Mektoub, My Love: Intermezzo, seconda parte di quel bellissimo Mektoub, My Love: Canto Uno che Kechiche aveva mostrato due anni fa in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia; Corneliu Porumboiu, il regista rumeno de Il tesoro, che a Cannes porterà La gomera, in cui un poliziotto corrotto di Bucarest deve recarsi in un’isola delle Canarie per imparare un linguaggio composto esclusivamente da fischi; Kleber Mendonça Filho, apprezzato autore di Aquarius, in concorso a Cannes nel 2016, che in co-regia con Juliano Dornelles presenterà Bacurau, un film ambientato in un piccolo paesino del Pernambuco, una regione del Brasile; Céline Sciamma, la regista del sorprendente Diamante nero, che con Portrait de la jeune fille en feu ci porterà nella Bretagna di fine ‘700 per raccontare la storia di una pittrice alle prese con un ritratto da fare; Arnaud Desplechin, che nel 2017 aveva aperto il concorso di Cannes con il suo I fantasmi d’Ismael e che quest’anno presenterà Roubaix, une lumiére in cui durante la notte di Natale il capo della Polizia di Roubaix dovrà risolvere un caso di omicidio.
Un veloce sguardo nelle altre sezioni ci fa trovare ancora un po’ di Italia: in “Un certain regard” con La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti e in “Quinzaine des Réalisateurs” con The Staggering Girl, un mediometraggio di Luca Guadagnino. In “Un certain regard” segnalo ancora Liberté di Albert Serra mentre tra i fuori concorso troviamo Diego Maradona di Asif Kapadia, documentario sul famoso calciatore, e Rocketman di Dexter Fletcher, biografico sulla vita di Elton John.