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“Romantico come la bellezza, tenace come la resistenza”

Sono queste le qualità di Merletto Goriziano, il negozio e vetrina delle produzioni della Scuola Merletti regionale.

Il punto vendita, sito in corso Verdi a Gorizia, ha riaperto le sue porte giovedì 19 ottobre in seguito alla chiusura dovuta al passaggio di gestione dalla Fondazione Scuola Merletti all’Ente regionale per il patrimonio culturale – ERPAC FVG.

È quindi nuovamente possibile ammirare e acquistare le pregiate creazioni delle maestre e delle allieve della scuola, ma le note positive non si fermano qui, dato che si stanno organizzando in tutta la regione anche dei corsi, la cui partenza è prevista a novembre.

Un fascino aggraziato quello del merletto, quello delle piccole cose preziose, di un capriccio che si intreccia a mani e fili.
La magia invece è quella di una complessa lavorazione di filati che porta a ottenere tessuti preziosi e leggeri.

Un’operazione coraggiosa questa, che non avviene sul tessuto, ma è essa stessa la costruzione di un intreccio nel vuoto.

Merletti Goriziani è una storia che parte da lontano e che anno dopo anno, filo dopo filo arriva a noi.

Il primo filo parte l’8 aprile 1672, quando le Orsoline provenienti dal monastero di Vienna, ma originarie di Liegi, arrivano a Gorizia guidate dalla superiora Caterina Lambertina Pauli-Stravius e dalla prefetta Angela Aloisa.
È in questo contesto che iniziano a insegnare l’arte del merletto, mentre la vendita dei loro manufatti si rivela una solida fonte di guadagno.

Le creazioni delle Orsoline e delle loro allieve fanno trasparire gusti fiamminghi e boemi, mentre motivi geometrici e fitozoomorfi spiccano su fondi di vario tipo.

Questa complessa arte si concretizza in pregiati ricami realizzati con la tecnica dell’agopittura, in cui i fili di seta con diversi colori, uno accanto all’altro, riescono a creare degli effetti tridimensionali; allo stesso tempo ci sono ricami con fili dorati o argentati realizzati con lamine metalliche molto sottili, e infine con il ricamo Fleck, eseguito accostando piccoli frammenti ritagliati da altri tessuti (una particolare forma di “riuso” del filo di seta).

Da allora molta strada è stata fatta e molti traguardi raggiunti, uno dei più importanti arriva nella seconda metà del ‘900 quando la scuola ha un’espansione tale da aprire sedi in tutta la regione, raggiungendo così 1800 allieve e 27 insegnanti.

Con la legge regionale del 21 maggio 1979, invece, l’Istituto regionale della formazione professionale si assume la gestione dei corsi di merletto, proseguendo poi la sua attività fino al 2013, anno in cui è stata costituita la Fondazione Scuola Merletti di Gorizia.

Dal 18 aprile le funzioni e le attività di competenza della Fondazione si ritrovano gestite dalla Regione Friuli Venezia Giulia, tramite l’Ente regionale per il patrimonio culturale – ERPAC FVG.

L’obiettivo è quello di garantire la continuità delle attività e la valorizzazione della tradizionale arte del merletto a fuselli, favorendone la conoscenza, l’apprendimento e la diffusione delle relative tecniche di lavorazione.
Non per caso tutto il patrimonio tessile delle Madri Orsoline, che iniziarono la tradizione del merletto goriziano, è stato acquistato nel 2019 proprio da ERPAC FVG, mentre una sua parte è esposta ai Musei Provinciali di Borgo Castello a Gorizia, nella mostra permanente“Le Orsoline a Gorizia. Un filo prezioso lungo 350 anni”.

Ma se gli antichi merletti sonnecchiano in museo, quelli nuovi, invece, sono ben svegli. Centrini tradizionali, inserti per manufatti tessili, collane, bracciali, orecchini e spille di merletto infatti sono pronti a farsi vedere nel negozio Merletto Goriziano.

Aperto dal martedì al sabato, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30, il punto vendita non aspetta altro che sfiorare gli occhi dei visitatori con questi raffinati intrecci di fili.

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