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Disegno l’erba verde come la speranza
E come frutta ancora acerba
E adesso un po’ di blu
Come la notte
Il bianco come le sue stelle
Con le sfumature gialle
E l’aria puoi solo respirarla

Come un pittore – Modà

Inaugurate ieri 3 ottobre 2024, nelle due sedi dell’Università di Trieste nel Parco di San Giovanni, le mostre di Elisa Vladilo e Antonio Sofianopulo.

Un progetto artistico questo che fa parte di Relazioni d’Arte uno dei numerosi eventi organizzati per festeggiare i 100 anni dell’Università degli Studi di Trieste.

Relazioni d’Arte, è un progetto iniziato a giugno 2024 con l’inaugurazione delle mostre di Serse e Manuela Sedmach, e che si conclude proprio con le esposizioni di Elisa Vladilo e Antonio Sofianopulo.

Lorenzo Michelli ha curato le due mostre, che fanno da punto conclusivo dell’accordo di collaborazione siglato in occasione del Centenario dell’UniTS con ERPAC – Ente Regionale Patrimonio Culturale Regione Friuli Venezia Giulia.

Due sensibilità diverse quelle di questi artisti, e due modi di vivere l’arte molto lontani tra loro.

Elisa Vladilo, è intervenuta sul Teatrino di San Giovanni fornendo una rilettura contemporanea di segno positivo, la sua installazione Funny Reflections si sviluppa nella facciata dell’edificio, focalizzandosi negli elementi in vetro come finestre e porte, che trovano una nuova reinterpretate grazie all’uso dei colori giallo, rosa e arancione.


“Immaginando che tali vetri colorati possano idealmente proiettare la luce
ovviamente dello stesso colore sull’asfalto antistante, ecco che si può creare un
ulteriore gioco immaginario, dove si creano a terra rettangoli sghembi e tondi
ovoidali che riportano appunto l’esistente sulla facciata”

Elisa Vladilo

L’importanza per Elisa Vladilo è quella di portare divertimento e allegria, nei posti intorno a noi, attraverso i suoi lavori.

L’abbiamo intervistata per sapere di più sul suo operato in questa mostra.

Antonio Sofianopulo, invece ha concentrato la sua arte nell’esposizione “Riconoscenza” – una selezione di dipinti in cui elementi del naturale si incrociano con leggerezza e sarcasmo, al fine di comunicare l’importanza di continuare a conoscere, senza fermarsi nella staticità.

Proprio per contrasto con la staticità, le opere di Antonio Sofianopulo sono state esposte nel Museo di mineralogia e petrografia dell’Università degli Studi di Trieste, nella Palazzina “O” del Comprensorio di San Giovanni.


“I tratti salienti della poetica narrativa dei dipinti di Sofianopulo sono discrezione, gentilezza, tatto, sottigliezza, prontezza, eleganza, diplomazia, ironia. L’Ironia sottintesa è valore ovvio, visto che gli abbinamenti sulle tele possono non solo nascondere una critica e far generare un sorriso, ma invitano a pensare a un artigiano/intagliatore che esegue la sua opera con una serie infinita di piccoli tocchi in modo da renderla pregna di dettagli indecifrabili e non riconoscibili di primo acchito”


 L’etica dell’immaginedi Roberto Vidali

Abbiamo intervistato anche Antonio Sofianopulo, per entrare nel vivo della sua poetica espositiva e concettuale.

Le esposizioni saranno visitabili fino a dicembre, dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00.

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