Dall’8 luglio 2021 alle 9.00 la trasmissione di Radio Fragola “Sold Out”, condotta da Giuliano Caputi, si collegherà tutti i giorni con il critico cinematografico Alan Viezzoli inviato a Cannes per raccontare dei film in concorso e del dietro le quinte della manifestazione cinematografica più famosa del mondo !!!
Non potendo svolgersi a maggio, come di consueto, quest’anno il festival di Cannes si è spostato in avanti di due mesi e si è piazzato in piena stagione balneare, tra bagnanti sotto l’ombrellone e ragazzini col pattino. Solo 18.000 persone – la metà del solito – dal 6 luglio, e fino al 17, stanno affollando la Croisette, spostandosi di sala in sala per guardare film a partire dalle 8.30 e spesso ben oltre la mezzanotte, rinunciando ai bagni di sole per rinchiudersi in sale buie ancorché ben servite dall’aria condizionata.
Sono 24 i film quest’anno in corso – molti più del solito – tra i quali spiccherà la Palma d’oro che verrà assegnata da una giuria presieduta da uno Spike Lee in forma smagliante e che si è anche guadagnato la foto sul manifesto ufficiale del festival. A contendersi la vittoria saranno registi di grande fama quali Nanni Moretti con il nuovo film intitolato Tre piani;Wes Anderson con The French Dispatch, che racconta la storia di una celebre testata statunitense; Sean Penn che torna alla regia dopo l’ottimo Into the Wild del 2002 e il molto meno ottimo Il tuo ultimo sguardo del 2016; François Ozon con Everything Went Fine in cui torna a occuparsi di temi caldi nella società contemporanea – dopo Una nuova amica del 2014 e Grazie a Dio del 2019 – trattando il difficile argomento dell’eutanasia; Paul Verhoeven – olandese ma legato a Hollywood da film culto quali RoboCop, Atto di forza e Basic Instinct – con Benedetta, storia di una suora del XVII secolo che intraprende una relazione omosessuale con un’altra monaca del suo stesso convento.
Tra i nomi meno famosi ma più attesi dai critici presenti sulla Croisette, sempre per quanto riguarda il concorso, ci sono il russo Kirill Serebrennikov – già autore del meraviglioso Leto del 2018 – con Petrov’s Flu, una giornata di un fumettista con l’influenza nella Russia post-sovietica. L’iraniano Asghar Farhadi con A Hero, storia di un uomo condannato per debiti che, in due giorni di libertà vigilata, cerca di convincere il suo creditore a ritirare la denuncia. Il regista giapponese Ryusuke Hamaguchi – che ha già partecipato alla Berlinale di quest’anno con il bellissimo Wheel of Fortune and Fantasy – con Drive My Car, un film in cui un regista, dopo la morte della moglie, trova conforto nell’autista che la produzione del suo prossimo lavoro gli ha affiancato.
Quest’anno a Cannes c’è molta Italia. Oltre a Moretti, in concorso c’è la presenza di Sergio Rubini e Jasmine Trinca nel film The Story of My Wife della regista ungherese Ildikó Enyedi. Nella selezione ufficiale ci sarà la consegna della Palma d’oro alla carriera a Marco Bellocchio, il quale contestualmente presenterà nella nuova sezione “Cannes Prèmiere” il suo nuovo film Marx può attendere, documentario sulla sua famiglia. Nella sezione collaterale “Quinzaine des Réalizateurs” troviamo Futura, documentario firmato a sei mani da Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher, in cui i tre cineasti intervistano alcuni adolescenti riguardo la loro visione del futuro dell’Italia; A Chiara di Jonas Carpignano, sorta di sequel spirituale di A Ciambra del 2017, entrambi girati a Gioia Tauro; Re granchio di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, sorta di fiaba ambientata alla fine dell’800 quando un ubriacone uccide l’amante ed è costretto a emigrare nella Terra del Fuoco dove scoprirà un tesoro. Infine nella sezione “Semaine de la Critique” verrà presentato Piccolo corpo, primo lungometraggio della triestina Laura Samani, già passata alla “Semaine” nel 2016 con il suo cortometraggio La santa che dorme.
