In redazione oggi è arrivato il primo numero de L’Aquilone. Lo abbiamo sfogliato in tanti e abbiamo raccolto le impressioni della nostra allargata redazione.
Pensare agli orizzonti ristretti di un carcere, a sguardi interroti da pareti e da sbarre mi provoca sempre un brivido lungo la schiena. L’immaginario è quello del cinema e della televisione. Penso a film come “Le ali della libertà”, “The sleepers” e “Il miglio verde” dove la realtà carceraria appare estremamente violenta: abusi, risse, corruzione. Dove non c’è spazio per nessun tentativo di riabilitazione carceraria. Dove non rimane niente di umano.
Sfogliare “L’Aquilone” abbatte questi pregiudizi. Sentirsi raccontare il carcere, ma anche le passioni che nonostante la pena rimangono invariate o si scoprono fra quelle quattro mura restituisce un’immagine più limpida di un’istituzione che tutti immaginano grigia, fredda e ferma. Stupiscono quei percorsi fatti di sbagli che si riappropiano della propria umanità, dell’essere uomo in senso lato dove la socialità diventa respiro e aiuto per superare la “noia”, la “vita” di quelle giornate.
Buon lavoro redazione de L’Aquilone! Cento di questi giornali!
La redazione di Radio Fragola