Il Dipartimento di Salute Mentale di Trieste protagonista di un incontro tra due innovative realtà associative: La Trame e Il Bandolo.
La scorsa settimana il Dipartimento di Salute Mentale ha ospitato l’evento “Spazi di protagonismo”, un’occasione per confrontarsi sulle modalità e sugli approcci alla salute mentale, tenendo a mente la sempre più preziosa esperienza basagliana. L’evento ha visto coinvolte l’associazione francese La Trame e l’italiana Il Bandolo.
Il Bandolo è un’associazione torinese di II livello che al suo interno raggruppa più organizzazioni, tra cui i Dipartimenti di Salute Mentale delle ASL. Istituito nel 2004, Il Bandolo mira a fare rete e sensibilizzare sul tema della salute mentale, promuovendo attività di inserimento lavorativo, sostegno alle famiglie e laboratori. Al centro di tutto ciò rimane la persona nella sua totalità, considerando non solo le sue sofferenze, ma anche le sue potenzialità, diritti e aspirazioni.
Il concetto di rete è fondamentale anche per La Trame, associazione fondata nel 2017 a Saint Denis, comune francese della periferia nord-est di Parigi. La sua attività si basa su tre parole chiave: accogliere, accompagnare e orientare. Il servizio nasce da operatori e utenti dei GEM (Groupe d’Entraide Mutuelle), associazioni che si occupano di organizzare ateliers, spazi di parola, pranzi collettivi ecc…, e si prefigge l’obiettivo di combattere la stigmatizzazione delle persone affette da forme di sofferenza psichica.
La giornata di confronto è iniziata con un excursus sul contributo della rivoluzione basagliana e sul sistema di sanità territoriale messo in pratica a Trieste. A seguire, i rappresentanti delle associazioni hanno avuto l’opportunità di visitare gli spazi del Padiglione M, inclusa la sede di Radio Fragola, e il Centro di Salute Mentale della Maddalena, dove hanno incontrato i tecnici della riabilitazione psichiatrica. Grande spazio anche alla comunicazione: tra le tante attività offerte da La Trame, infatti, è compresa la radiofonia. L’équipe francese ha perciò visitato e partecipato a una sessione radiofonica presso gli studi goriziani di Radio Fragola.
Elena Cerkvenič, che ha vissuto in prima persona l’approccio basagliano e che ha contribuito a numerose attività di scambio tenutesi presso il DSM, tra cui la visita lo scorso ottobre delle strutture del Parco di San Giovanni da parte di diverse delegazioni OMS dell’Asia centrale (leggi l’articolo qui), ci ha parlato del grande contributo che eventi di questo tipo possono apportare:
La lotta allo stigma e alle discriminazioni nei confronti delle persone affette da disturbo mentale è il fulcro dell’ultimo libro di Cerkvenič, scritto in collaborazione con Peppe Dell’Acqua e Francesca de Carolis ed edito da Meltemi. Intitolato Sono schizofrenica e amo la mia follia, il libro, spiega l’autrice, vuole dimostrare che «nonostante il disturbo, si può vivere una vita piena, accompagnati da servizi funzionanti e incentrati sulla persona, non sulla malattia, come ci ha insegnato Franco Basaglia». Una lezione, quella basagliana, che come testimoniato da questo incontro rimane oggi più che mai attuale.