“Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto
ritagliando un angolo che fosse solo il nostro.
Ricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi
non come le cartelle cliniche stipate negli archivi.
Dei miei ricordi sarai l’ultimo a sfumare
eri come un angelo legato ad un termosifone.
Nonostante tutto io ti aspetto ancora
e se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora.“
Ti regalerò una rosa – Simone Cristicchi
Grande successo per le due giornate di incontri dedicate al centenario della nascita di Franco Basaglia, medico, pioniere, ma soprattutto ispirazione di e per un modo rivoluzionario di fare psichiatria.
Da tutta Italia persone del mestiere, studenti e normali cittadini sono accorsi a seguire gli eventi proposti lunedì 11 marzo. Il primo appuntamento ha visto sul palco del Teatro Miela la presentazione della riedizione degli Scritti 1953-1980 di Franco Basaglia, a cura de Il Saggiatore.
Un’occasione particolarmente sentita che potete rivedere interamente sulla nostra pagina Facebook.
L’incontro ha voluto porre l’accento su come la sua funzione non sia quella di mera celebrazione, ma di una ripartenza verso il futuro rafforzata dagli strumenti ereditati da Franco Basaglia.
Strumenti fondamentali da ristudiare come anche tutti i manuali di teoria, perché per applicare, contestare e cambiare qualsiasi cosa è necessario conoscerla.
La riedizione degli Scritti 1953-1980, oltre a poter vantare la preziosa prefazione di Pier Aldo Rovatti e Mario Colucci, è una ricca raccolta di testi che portano alla riscoperta di un pensiero nuovamente urgente: abbattere i confini tra scienza, politica e filosofia.
La presentazione ha visto l’intervento di:
- Giovanna Del Giudice, psichiatra e collaboratrice di Franco Basaglia negli anni ’70 a Trieste. Dal 1971 si è impegnata nel processo di decostruzione del manicomio e nella creazione della rete dei servizi di salute mentale territoriali.
- Alberta Basaglia, psicologa e responsabile del servizio di Partecipazione giovanile e Cultura di pace del comune di Venezia, dove dal 1980 ha guidato anche il Centro donna e il Centro antiviolenza.
- Luca Formenton, presidente dal 1993 della casa editrice Il Saggiatore.
- Pier Aldo Rovatti, fondatore della Scuola di filosofia di Trieste, editorialista del Piccolo, collaboratore della Repubblica e dell’Espresso e autore della prefazione degli Scritti 1953-1980 insieme a Mario Colucci.
- Mario Colucci, medico psichiatra presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina e presidente del Forum Lacaniano in Italia.
- Michele Zanetti, giurista, dirigente pubblico, saggista e presidente della provincia di Trieste dal ’70 al ’77.
La rassegna è continuata nel pomeriggio e il giorno seguente con l’incontro seminariale “Franco Basaglia oggi: un pensiero necessario”, coordinato da Mario Novello e Giovanna Del Giudice, con gli interventi di Anne Lovell, Mario Colucci, Michele Zanetti, Silva Bon, Daniele Piccione, Alberta Basaglia e Pierfranco Trincas.
Un momento di condivisione e confronto tra addetti ai lavori, da cui sono emersi concetti interessanti. Da menzionare, per esempio, il difficile rapporto che si crea fra servizio e operatore, perché, come ha evidenziato Colucci, il servizio ha un ruolo di “complice-carnefice” degli operatori. Se un buon servizio può formare un buon operatore, a volte il processo è l’inverso; di conseguenza il personale valido si trova ad agire in maniera mediocre a causa di un servizio mal strutturato.
Un problema di non facile risoluzione che trova radici anche nel secondo grande tema emerso dal dibattito, ovvero il bisogno di un pensiero politico che supporti le istituzioni della sanità mentale e i singoli operatori.
Un punto di ripartenza potrebbe essere rappresentato dalla nuova istituzione di un Osservatorio, con l’obiettivo di seguire enti e istituzioni coinvolte nella salvaguardia della salute mentale.
