Sabato 23 alle ore 17, l’Auditorium “Sofianopulo” del Civico Museo “Revoltella” (via Diaz 27), ospiterà lo spettacolo “Una donna spezzata”, di Simone de Beauvoir, con Isabel Russinova, regia di Rodolfo Martinelli Carraresi, a cura di Ars Millennia Production.
L’attrice è stata intervistata da Giuliano Caputi per la trasmissione Sold Out, ci ha raccontato tutti i retroscena di questo ricchissimo spettacolo.
Una donna, una madre,una solitudine,una disperazione e la follia che inghiotte tutto camuffandosi da quotidiano equilibrato, nascondendo il dramma, il rimorso, la paura, l’agonia per una vita sbagliata. Tante tematiche, tante riflessioni al femminile che ritraggono comunque la donna avviluppata in una tela di ragno sempre attenta e pronta a difendersi o attaccare per sopravvivere.
Il monologo ha un sapore joyciano in uno stile affascinate e scarno, continuamente intriso di messaggi che raccontano la personalità, l’impegno, l’intelligenza, l’ambiguità, la forza e l’originalità di una delle più interessanti scrittrici del ‘900.
“Donne non si nasce ma si diventa”, così la scrittrice amava sintetizzare il mondo femminile che amava e per il quale si è battuta tutta la vita diventando un’icona del femminismo.
Simone de Beauvoir viene da una famiglia alto borghese, colta e cattolica. Gli studi, l’Università, l’impegno sociale e politico ma soprattutto l’incontro determinante con il filosofo Jean Paul Sartre formano la grande personalità intellettuale di Simone. La lotta per i diritti e per la liberazione della donna la innalza a “Faro” del femminile.
Portare in scena la donna spezzata di Simon de Beauvoir – osserva Isabel Russinova – oltre a ricordare la grande presenza intellettuale e il grande valore letterario della scrittrice nel ‘900, vuole raccontare la donna, mostrandone le tante sfaccettature, per continuare a parlare di quella che ancora si vive come una diversità: essere donna. Da una parte la violenza sulla donna, il femminicidio, la discriminazione, dall’altra la grande presenza, importanza e rispetto che giorno dopo giorno le donne conquistano e dimostrano nella società, pesano allo stesso modo sui due piatti della stessa bilancia ? Con questo appuntamento teatrale si guardano, si vivono, si assorbono portando a riflettere sul ruolo che ognuno di noi ha nella società che guarda al femminile.
Lo spettacolo rientra negli eventi previsti dal Progetto L.E.I. Legalità Eguaglianza Identità, realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità.
Entrambi gli appuntamenti con ingresso libero fino a esaurimento dei posti.
Lunedì 25 marzo l’attrice incontrerà le detenute della Casa Circondariale di Trieste in via del Coroneo per partecipare al laboratorio di scrittura “A tu per tu”. Il progetto è a cura della cooperativa Reset.