Radio Fragola FM 104.5-104.8 – Per comunicare in diretta: WhatsApp/SMS 3401916542 E-mail: diretta@radiofragola.com

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Il carcere è un luogo abitato, affollato e ammassato da una folla di sbagli e di disperazioni, una folla che si scontra, incontra, affronta, negli incroci di parole, contrasti, nervi tirati, ma che diverse volte al giorno è anche costretta a frequentare l’intimità pesante della solitudine. Davvero una brutta bestia, la solitudine…

Pino Roveredo

Ho voluto iniziare questa rubrica con una tematica che a Radio Fragola sta molto a cuore, riproponedo, quindi due brevi volumi che raccolgono tutta l’intensità di un’esperienza non convenzionale. Il senso del progetto “A Tu per Tu, per usare le parole di Pino Roveredo, “E’ dare importanza alla parola, e rendere protagonisti chi le parole le deve sprecare nel labirinto dei sordi. “A Tu per Tu” è stata una minima dimostrazione, che sottrarre i pensieri carcerari dalla rabbia e dalla desolazione possono alla fine regalare degli attimi di benessere, e la gioia di non essere dimenticati.

Scheda tecnica Volume 1

TITOLO – “A Tu per Tu”

AUTORE – Le detenute della casa circondariale di Trieste

A CURA DI Reset Società Cooperativa Onlus, La Collina Società Cooperativa Sociale Onlus, Radio Fragola.

CON LA COLLABORAZIONE DI Pino Roveredo, Lilli Zumbo, Lucia Vazzoler, Kassandra Nart

COPERTINA – Morbida

NUMERO PAGINE – 40

LINGUA ORIGINALE – Italiano

STAMPATO – Marzo 2014

Scheda tecnica Volume 2

TITOLO – “A Tu per Tu… Correnti d’Aria” (Parole e umori dal Carcere di Trieste)

AUTORE – Le detenute della casa circondariale di Trieste

A CURA DI Reset Società Cooperativa Sociale Impresa Sociale Onlus

CON LA COLLABORAZIONE DI Pino Roveredo, Giuliano Caputi e Lucia Vazzoler

MEDIA PARTNER Radio Fragola

COPERTINA – Morbida

NUMERO PAGINE – 52

LINGUA ORIGINALE – Italiano

STAMPATO – Luglio 2019

Trama Vol.1 e Vol.2

Il cuore di entrambi i volumi si sviluppa intorno alle interviste che le detenute hanno avuto la possibilità di fare a personaggi importanti.

Nel primo volume sono stati intervistati Paolo Possamai, direttore del quotidiano “Il Piccolo” di Trieste, Roberto Cosolini l’allora sindaco di Trieste, la grande cantante Ornella Vanoni e poi un’intervista a sorpresa.

Dopo la parte delle interviste segue un momento in cui le detenute trovano lo spazio per raccontarsi a loro volta.

Nel volume 2 sono stati intervistati Stefano Attruia, Manager sportivo e giocatore di pallacanestro, Daniele Cavaliero, giocatore di pallacanestro, Isabel Russinova, attrice, sceneggiatrice e produttrice di cinema e teatro.

Tuttavia questa è solo la parte finale del volume, che concentra nella maggior parte delle altre pagine gli scritti delle detenute che si raccontano a cuore aperto anche attraverso la poesia, intervallata da pagine con disegni e dipinti.


Uno dei disegni realizzati dai detenuti.

Alcune delle domande che sono state fatte – Vol. 1

A Paolo Possamai – “Trieste è la città di Basaglia, Lei ritiene che sul giornale potrebbe opportuno continuare a portare avanti questa storia, a renderla attuale?

A Roberto Cosolini – “Ha qualche idea rispetto alle carceri triestine?

A Ornella Vanoni – “Nonostante il successo e la fama, soffre o ha sofferto di solitudine?”

Intervista a sorpresa – “Che cos’è la cultura per te?

Le domande alle detenute – Vol. 1

Le detenute, a loro volta si ritrovano a dover rispondere ad alcune domande

  • Quanto dura una giornata in una cella di un carcere?
  • Se ci fosse un carcere civile, un carcere che rispetti le regole del carcere, che cosa cambierebbe per voi?
  • Se poteste proporre delle attività, che attività vorreste?
  • Quando siete dentro la cella che cosa fate?
  • Come percepite il senso rieducativo del carcere?
  • Parlando della discriminazione o delle differenze di trattamento, quando uscite, qual’è la differenza fra un uomo che è stato in carcere e una donna che è stata in carcere?
Un disegno di una detenuta.

Qualche estratto dal Volume 1

Sono donne che mi regalano emozioni inspiegabili e in contrasto: l’educazione e la sopportazione, il sorriso innato ma anche la spavalderia, la baldanza, la tracotanza di chi, una volta fuori, riprenderà la sua vita nel bene e nel male

Non conoscevo il carcere… Ne avevo sentito parlare, ricevendo informazioni spesso contrastanti che avevano insinuato in me la curiosità di vedere, conoscere e capire quel luogo, di cui poco si parla. Da un lato la mia idea di carcere rappresentava quello che i media e l’opinione pubblica raccontano. Attraverso la mia esperienza lavorativa, invece, ho avuto la possibilità di conoscere l’altro lato del carcere, quello raccontato dalle parole che l’hanno vissuto. Un carcere fatto di regole, gerarchie, ristrettezze di ogni genere e soprattutto solitudine.


Un disegno di un detenuto.

Alcune delle domande che sono state fatte – Vol.2

A STEFANO ATTRUIA – Siamo in un luogo di sconfitte. Cos’è una sconfitta?

A DANIELE CAVALIERO – Qual è la giornata tipo di un giocatore di pallacanestro?

A ISABEL RUSSINOVA – Quando da bambina passavi davanti ad un carcere cosa pensavi?

Alcune poesie scritte dalle detenute – Vol. 2

Capire i sentimenti quando

uno ti ferisce apire i sentimenti quando

uno ti ferisce

quando mi sento

sola

vorrei tu mi tirassi su

con la tua presenza

voglio salvare almeno

un pezzo del mio cuore

CAPIRE I MIEI SENTIMENTI – Cristina

Non diventerò un violinista
I giorni della mia vita sono più quelli passati che quelli che rimangono, perciò so con certezza che non diventerò un giocatore di basket e nemmeno un violinista, i sogni di quando ero giovane, perciò per “domani” ho aspettative e ambizioni meno important e in qualche modo gia tracciate, gia imposte dalle leggi della societa visto che di sola arta mor st può vivere. A ua cosa, però, ci terrei, a condurre un’esistenza senza piu mali, senza piu dolore e allo stesso tempo trovare una felicita. Cose a cui probabilmente tutti aspirano, forse anche inconsciamente, ma ben pochi raggiungono. Il problema per me è che proprio non so da dove incominciare, se non dal non ripetere gli sbagli fatti in passato e comunque credo questo non sia sufficiente. Stando dentro mi immagino un domani senza errori, senza rimpianti, sarà dura già lo so, la vita è brutta, cattiva e l’abitudine al solito tran tran sarà difficile da superare.

NON DIVENTERò UN VIOLINISTA – Marco

Sii dolce con me,
sii gentile…
Stringimi fra le tue braccia per farmi sentire quel calore che dolorosamente mi manca

Accarezza il mio viso
e delicatamente con la mano
asciuga le mie lacrime
Aiutami a ricostruire i pezzi
in cui è stato distrutto il mio cuore.
Quanto costa… l’amore
Quanto devo soffrire… per sentirmi amata
Sii dolce con me,
sii gentile…
Non lasciare che mi svegli
sussurrami dolcemente parole
affinché il mio sogno
duri per l’eternità

SOGNO ETERNO – Sara Zorzetto
Un disegno di uno dei detenuti.

Qualche estratto dal volume 2

COME MAI SI SBAGLIA?

Lo sbaglio è una scelta… Perchè si sbaglia? Perchè si è deciso di farlo!! Non tutti allo stesso modo ma chi più chi meno, chi meno sa quello che sta facendo. Siamo umani e si dice che “sbagliare è umano” ma siamo anche consapevoli che un errore porta a delle conseguenze… Forti, significanti, pesanti, definitive. A volte può cambiarti la vita per sempre. Si sbaglia per un sacco di ragioni diverse: per necessità, per egoismo, per ignoranza, come per amore o per seguire il cuore… L’uomo per natura cresce sbagliando, ma crescendo impara a vivere.

Il mio sbaglio pesa quanto la vita

vent’anni a marcire come un verme

privata della mia coscienza

della dignità, del mio essere

succube di una padrona

che maestosamente spiegava le ali su me

come un’ombra che non ti lascia mai

abbandonata e sola

Da una poesia di Sara Zorzetto

Sono ancora tante, le poesie, le testimonianze e le confessioni dell’anima di queste donne e uomini senza libertà.

Un disegno di una delle detenute.

Commento personale

Non è la mi prima esperienza di lettura su questo argomento, infatti trovo questa tematica davvero interessante in quanto presenta dei grandissimi “buchi” di attenzione, per dirla in modo gentile.

Sono assolutamente d’accordo che chi ha sbagliato debba pagare, ma è proprio questa parola “Pagare” che crea della bella confusione.

Il carcere non dovrebbe essere una gabbia in cui rinchiudere le persone che hanno commesso un reato, ovviamente c’è caso e caso, però in linea generale il carcere dovrebbe essere una struttura di riabilitazione, in cui i detenuti vengono formati nella pratica, e a cui vengono dati strumenti psicologici, per non cadere più negli stessi errori. E le condizioni, durante la loro permanenza dovrebbero essere dignitose. Nessuna donna o uomo che sia, dovrebbe essere privato della sua dignità, un simile trattamento non può che produrre rabbia, una pericolosa rabbia quando sei rinchiuso.

La cosa più efficace è la riabilitazione, non la punizione.

La Collina Cooperativa Sociale insieme a Radio Fragola e ad altri importanti partner continua a manifestare il proprio impegno in progetti rivolti alla riabilitazione sociale, come i molteplici laboratori svolti all’interno della casa circondariale di Trieste.

A breve, nuovi interessanti contenuti verranno pubblicati,Stay tuned.

I volumi “A Tu per Tu sono disponibili, gratuitamente, presso la sede di Radio Fragola, fino a esaurimento scorte.

Eloise – Radio Fragola

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