E poi ho sentito un’emozione accendersi velocee farsi strada nel mio petto,
senza spegnere la voce e non sentire più tensione,
solo vita dentro di me.
Nessun grado di separazione, nessun tipo di esitazione.
Nessun grado di separazione – Francesca Michielin
Martedì 10 settembre 2024 alle 11.00 si è svolta all’Immaginario Scientifico nel Magazzino 26 di Porto Vecchio, la conferenza stampa per presentare il suo nuovo spazio dedicato alla decompressione sensoriale.
Di cosa si tratta?
Si tratta di uno spazio dedicato a tutte le persone che sentono la necessità di un momento di decompressione durante la visita al museo, che essendo un ambiente particolarmente stimolante e dinamico potrebbe portare al bisogno di una piccola pausa per ritrovare il proprio equilibrio sensoriale.
Un’attenzione in più è dedicata alle persone con uno spettro autistico, agli anziani, a chi soffre di disturbi neurogenerativi e a chi si trova a dover fare i conti con delle atipicità sensoriali.
A parlarne sono stati
- La presidente e direttrice dell’Immaginario Scientifico Serena Mizzan.
- Il presidente di Fondosviluppo FVG Giuseppe Graffi Brunoro
- La collaboratrice del Rettore per Terza missione e divulgazione scientifica dell’Università di Trieste Caterina Falbo
- La professoressa associata in Composizione architettonica e urbana all’Università di Trieste Giuseppina Scavuzzo
- La presidente della Fondazione ProgettoAutismo FVG Onlus Elena Bulfone
Dichiarazioni
Serena Mizzan ha ricordato che l’Immaginario Scientifico è stato istituito nel 1986 in modo che la scienza sia di tutti e per tutti, mentre Giuseppina Scamuzzo ha ribadito come l’intento nel creare questo spazio sia quello di non realizzare un luogo distaccato, ma al contrario istituire uno spazio che faccia parte del museo stesso. Elena Bulfone, inoltre ha specificato come attraverso questo spazio di decompressione si vedano la concretizzazione dei loro desideri e aspettative, poichè l’inclusione è un processo culturale che parte dai professionisti per poi arrivare alla vita quotidiana.
Mission
L’intento principale è quello di rendere l’Immaginario Scientifico il più inclusivo possibile per chiunque.
Come si struttura questo spazio?
La casa sensibile Senshome, durante un progetto di ricerca europea guidato da Giuseppina Scavuzzo del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste, ha progettato e realizzato un’innovativa seduta, chiamata Alone-together seat.
Questo tipo di sedia ha la particolarità di essere rivestita con materiale fonoassorbente, lo stesso materiale che ricompre anche altri elementi della stanza, rendendo così un ambiente che riduce i rumori.
Ci sono, inoltre due pannelli informativi, anch’essi rivestiti nel medesimo materiale, pronti a dare qualsiasi spiegazione sulla percezione del suono, le atipicità sensoriali e il sovraccarico sensoriale.
Questo progetto è stato realizzato dall’Immaginario Scientifico e dall‘Università di Trieste, con il contributo di Fondosviluppo FVG. Mentre Eternoivica s.r.l. di Padova ha fornito gratuitamente i pannelli fonoassorbenti.