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“We jump up for joy

Who cares if we look like a girl or boy

What we are, is what we are and what we wear

Is vintage clothes, vintage clothes, vintage clothes

A little more, a little tall

Check the rack

What went out, is coming back”


Vintage Clothes – Paul McCartney

Si è svolta il 19, 20 e 21 aprile la prima edizione triestina 2024 dell’evento “Vinokilo – vintage kilo sale“, una delle più grandi esperienze internazionali della vendita al kilo di capi e accessori vintage. Potevamo mancare? Ovviamente no.

Abbiamo intervistato Carlotta Rocco, dipendente presso l’unico ed esclusivo store di Vinokilo in Italia, situato a Trieste in via Felice Venezian, che ci ha spiegato dettagliatamente come funziona questo evento.

La formula è rimasta la stessa degli anni scorsi, ma le differenze non sono mancate, a cominciare dalla location, che rispetto alle precedenti edizioni, si è spostata al Lloyd austriaco 8, in Androna Campo Marzio, rendendo l’atmosfera decisamente industrial.

Ci siamo fatti spiegare da Carlotta anche le altre novità principali.

Abbiamo avuto modo anche di parlare insieme dell’importanza dell’investire nel second hand e di come questo agevoli la costruzione di uno stile molto più personale.

Chiaramente i consigli dell’esperta non potevamo proprio farceli scappare, quindi abbiamo anche chiesto a Carlotta i pezzi da tenere d’occhio.

Non solo vintage

Una delle cose che hanno lasciato i visitatori piacevolmente sorpresi è stata la presenza del corner artigianale, infatti in mezzo ai tanti banchi del second hand spiccavano gli stand di giovani artigiani, che proponendo le loro creazioni creavano una contaminazione estetica e culturale davvero interessante.

Quattro i brand artigianali presenti

  • Bronzinska – brand originale che grazie al recupero di tessuti vintage, scampoli di alta qualità per le tappezzerie e jeans riciclati trasforma il tutto in giacche, borse, portafogli e accessori coloratissimi.
  • Bufera – con un progetto che si impegna a fornire la “giusta corazza” per saltellare dentro e fuori dalle raffiche di vento. Pezzi unici fatti a mano con materiali sostenibili e durevoli nel tempo e nelle mode.

Abbiamo cercato di conoscere un po’ di più la creatrice di questo progetto e nello specifico il concept dietro i prodotti che ha portato a questo evento.

Un progetto nato inizialmente per sè stessa e che poi ha conquistato anche chi le stava intorno.

In ultimo le abbiamo chiesto quale dei suoi articoli ha venduto di più in questo contesto.

  • Gigi design – comiche e indubbiamente competenti, Giulia e Giulia, e soprattutto Donata, giocano con la grafica, con i modi di dire triestini e con colori brillantissimi. Colori che si possono ottenere solo attraverso una tecnica particolare, si tratta infatti di un tipo di stampa con inchiostri a base di soia chiamata “Risograph.

La loro idea di partecipare a Vinokilo è stata l’incontro tra un’opportunità professionale in cui portare la loro creatività, e un’occasione di piacevole shopping.

  • Extravacat – carattere audace e paziente per questo progetto sartoriale artistico basato sull’antica tecnica “Marbling che necessita di un lento e affascinante processo in cui la stoffa si decora adagiandola su una superficie acquosa, su cui in precedenza sono stati creati dei pattern con delle gocce di colore.

L’ideatrice ci ha confessato però di essere stata, ovviamente, vittima dello shopping ancora prima di aver finito di allestire il suo stand, infatti abbigliamento e stoffe vintage sono parti integranti per la realizzazione finale delle sue creazioni. Quando l’utile incontra il dilettevole.

Food and beverage

Come anticipato prima, una delle novità di questa edizione è stata proprio la presenza del bar, e che bar! La parte di ristorazione è stata gestita da Mimì e Cocotte, gettonatissimo ristorante e bistrot triestino che ha potuto contare anche sulla presenza della coffee designer Bianca Tosta, che con grande entusiasmo ci ha raccontato l’evento dal suo punto di vista.

Si può dire che Bianca, con la sua specializzazione nel caffè, rientri anche lei un po’ nella categoria degli artigiani presenti all’evento, quindi ci siamo fatti raccontare com’è nato il suo business.

In mezzo a tanta passione non potevamo non chiederle se c’è una tipologia di caffè che preferisce in questo momento.

Di altro avviso sono i visitatori, che invece hanno iniziato a sentire il richiamo della bella stagione preferendo tutto un altro genere di caffè, come ci dice Bianca.

Abbiamo parlato anche di sinestesie, chiedendo alla coffee designer di Vinokilo quale capo d’abbigliamento o accessorio, presente all’evento, potesse rappresentare il caffè.

L’ultima parte dell’intervista con Bianca Tosta ha messo al centro del discorso l’importanza del bere responsabilmente, perchè esattamente come l’acquisto degli abiti anche quello del caffè necessiterebbe maggiore consapevolezza.

Vinokilo, un negozio o un evento?

Il brand è stato fondato nel 2016 dal giovane imprenditore tedesco Robin Balser – inserito da Forbes nella classifica degli under 30 impegnati in progetti di rilievo sociale – e raccoglie pezzi vintage unici attraverso un processo di selezione che mescola il fascino intrinseco del second hand al gusto ed alle destinazioni d’uso più contemporanee, creando così un’offerta in costante aggiornamento di moda accessibile, di alta qualità e a basso impatto ambientale.

Vinokilo nasce come “Pop up shop”, ovvero un evento che dura qualche giorno e durante il quale si possono trovare pezzi unici di abbigliamento, tra modelli vintage e diverse tipologie di abiti usati come giacche, cappotti, jeans e camicie, tuttavia il progetto si è evoluto potendo trovare degli store fissi in tutta Europa.

Da dove vengono i vestiti?

Principalmente da rifiuti di abbigliamento, accuratamente selezionati dai magazzini di riciclaggio di tutta Europa. Ogni capo selezionato, lavato e riparato a mano, passa per il magazzino centrale di Magonza per essere esaminato e poi rimesso in vendita.

Per contribuire a questo processo Vinikolo ha creato “Sharing is caring“, un sistema che consente ai visitatori di donare i propri vestiti usati. In base alla quantità dei capi saranno concessi degli sconti sugli acquisti che si andranno a effettuare.

L’importante è che gli abiti siano in buone condizioni, puliti e rispettino gli standard di Vinokilo, come ad esempio non provenire da marchi che producono fast fashion.

Come funziona l’evento?

L’esposizione/vendita prevede l’acquisto di una delle forme di biglietti, tra cui quello base che è totalmente gratuito. Andando sul sito, nella sezione dedicata all’evento puoi scegliere la fascia oraria in cui preferisci arrivare, e una volta entrato potrai restare quanto vuoi.

Come funzionano i prezzi?

Si tratta di una vendita al kilo spalmata su tre giornate di evento, il primo giorno il costo di un kilo di vestiti è di 45 euro, per poi scendere nei giorni seguenti, se  il tuo carico è inferiore a 1 chilo, pagherai il peso esatto.

Importante sapere che i pagamenti possono avvenire solo ed esclusivamente con carte di credito.

Vintage and DJ Set

Non si può pensare che un evento del genere non abbia bisogno di un’atmosfera che faccia entrare i visitatori nel mood giusto mentre curiosano tra le tante file di vestiti.

Venerdì la selezione musicale è stata a cura di Cigo che ha proposto un genere deep/minimal house, mentre sabato ha suonato Smart Hangover Selection preferendo pezzi indie/brit /alternative, e infine domenica Libradiscotheque ha concluso l’evento con una giornata dedicata alla musica italiana.

Cosa è stato comprato di più?

Abbiamo intervistato visitatori, partecipanti e addetti ai lavori, nessuno di loro è tornato a casa a mani vuote o insoddisfatto, neanche noi.


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